Perigeo fin dalla sua fondazione ha considerato l’uomo e la sua cultura come linea rossa per i suoi interventi e i progetti dei “Musei senza frontiere” e “Le radici profonde non gelano” ne sono un esempio importante. L’incontro con ITSTIME dell’Università Cattolica di Milano ha permesso di razionalizzare ed elaborare lo strumento dei Cultural Focal Point (CFP) per operare più efficacemente nei contesti di post-conflict e di crisi quale strumento di riduzione dei conflitti e ricerca di un punto di incontro fra culture.

I nuovi e incerti assetti del mondo globale reticolare sollecitano strategie innovative e, soprattutto, le nuove forme di conflitto diffuso interrogano la diplomazia internazionale a dare risposte efficaci in termini di gestione della crisi e riduzione dei conflitti. In questo contesto, la cooperazione deve riguadagnare credibilità e competenza per dimostrarsi un sistema di intervento adeguato alle nuove sfide, capace di proiettarsi nei nuovi scenari di riferimento che cambiano in maniera significativa e rapidamente.

E’ in questo dinamico contesto che Perigeo si colloca con le attività di Cultural Diplomacy che ha sviluppato.

Possiamo affermare che:

la pace è urgente

nell’attuale sistema globale turbolento e incerto che cerca nuove forme di stabilità che devono essere affidate a nuove forme di “diplomazia”, quale processo che favorisce le relazioni funzionali tra soggetti interessati a cooperare. Per queste caratteristiche generali (crisi, incertezza, turbolenza, etc.) la dimensione culturale è la prospettiva da assumere: le identità locali sono degli ancoraggi cognitivi importanti, tanto da poter affermare che una risposta alla turbolenza si ha rinforzando le culture locali, intese come il serbatoio di identità che favorisce l’interpretazione del cambiamento, purché esse siano in rete tra loro tramite un sistema cooperativo facilitante. Infatti, è l’identità sociale della comunità, espressa nelle sue pratiche culturali, che genera la resilienza necessaria ad affrontare il conflitto. Ed è la dimensione relazionale che permette alle identità sociali di superare i particolarismi loro propri a dispiegare le loro potenzialità nella

“rete delle diversità”.

Su questi territori Perigo pratica la Cultural Diplomacy, che pone al centro dell’azione le culture locali, sistemi di conoscenza, credenze, arti, comportamenti, indirizzi etici e morali, o ogni altro oggetto anche immateriale costruito da una comunità, con lo strumento dei Cultural Focal Point.

Il Cultural Focal Point è

statico: come un museo rappresenta i processi culturali e mostra gli artefatti che realizzano;

dinamico: è luogo di incontro in cui si riproduce ciò che si conserva, favorisce il dialogo e la trasmissione verticale della memoria, insegna “come fare“;

singolare: sottolinea le peculiarità culturali di una singola comunità la quale rafforzando la propria identità acquista consapevolezza e resilienza e si esprime come “nodo competente” della rete globale;

plurale: perché per ogni comunità si ritrova nella relazione necessaria con le altre (gli altri nodi della rete) mantenendo reciproche relazioni funzionali alla sostenibilità dei progetti.


Riferimenti bibliografici:

  • Lombardi M. (2019), Culture and Action: Cultural Diplomacy and Cooperation, in Sicurezza Terrorismo e Società, 10, pg. 7-19 ISBN: 9788893355407 ISSN: 2421-4442
  • Lombardi M., Lucini B. (2019) Cooperazione e Cultural Diplomacy: resilienza e cultural focal points, in Sicurezza Terrorismo e Società, 9, pg. 7-20 ISBN: 9788893354646 ISSN: 2421-4442
  • Lucini B. (2019), Cultural Resilience and Cultural Diplomacy: the State of the Art, in Sicurezza Terrorismo e Società, 10, pg. 19 -30 ISBN: 9788893355407 ISSN: 2421-4442
  • Visioli M. (2019), Cultural Diplomacy and Cultural Focal Points as emergent and integrative cooperation strategies in the resolution of conflicts, in Sicurezza Terrorismo e Società, 9,  pg. 21-42 ISBN: 9788893354646 ISSN: 2421-4442